Se c'è una cosa che non reggo è l'incondizionata propensione di molti a parlare dei fatti altrui. Se poi questo si fa con informazioni di terza mano, pregiudizi imbecilli, voci di corridoio è ancora peggio. Un comportamento del genere mi manda letteralmente in bestia. Un film che ho amato tanto e che ovviamente continuo ad amare è Taxi Driver; in alcuni momenti, preso dal fastidio estremo, mi piacerebbe essere Travis Bickle, per poter "ripulire la città" a modo mio. Non sarebbe né democratico né giusto, probabilmente, ma non è che i sensi di colpa mi attanaglino granché. La realtà è triste, perché nella chiacchiera a buon mercato c'è il cuore di un modo di pensare scarso, poverissimo e purtroppo diffuso. L'esempio lampante è proprio nella mia frase: "mi piacerebbe essere Travis", ho scritto. Un sacco di gente grigia e vile scriverebbe "ci vorrebbe Travis" (ammesso che sappiano chi sia). Ma perché scrivo queste parole in un blog dedicato al calcio? Perché l'umore popolare, quello più basso e spesso più sincero - aggettivo che non sempre si connota positivamente - lo si ritrova nei commenti calcistici.
Io sono di parte, come tutti quelli che fanno il tifo per i propri colori. Ma a me di andare a parlare dei soldi di Moratti, delle mosse della Fiat pro-Juventus, di Berlusconi e il Milan importa assai poco. A me come ad altri tifosi giallorossi. Si può dire quel che si vuole, è un fatto che i romanisti si infiammino esclusivamente per la loro squadra senza stare troppo a guardare nelle case d'altri, mentre accade esattamente l'opposto quando c'è qualche cosa da dire sulla Roma, specie se questo qualcosa è legato ad un problema. La scelta nel mucchio è ricca ed abbondante, si può partire da Totti, bersagliato ogni qual volta muove un passo, si può passare per l'Olimpico e si può terminare con le ormai mitiche finanze della società.
Ed è proprio questo il punto peggiore. A sentire i tifosi delle altre squadre, la Roma è:
- una società protetta dai politici.
- una società senza soldi e senza organizzazione.
- una società sovrastata dai debiti.
- una società che comanda sugli arbitri.
- una società di serie B rispetto alle altre.
- una società che corteggia il potere.
- una società che ha visibilità in tutte le tv e i giornali.
- una società che deve vendere i pezzi migliori.
- una società che prende solo parametri zero.
- una società che va avanti con i prestiti.
- una squadra che non vincerà mai nulla.
- una squadra fortunata.
- una squadra antipatica.
- una squadra noiosa.
- una squadretta.
- una squadra di provincia.
I calciatori:
- sono delle pippe.
- sono bravi ma se vogliono vincere devono andarsene.
- hanno contratti bassi.
- sognano di giocare con un'altra maglia.
- costano troppo.
- costano così poco che sarebbe una bazzecola prenderli.
Ora, confutare una dopo l'altra queste affermazioni sarebbe una perdita di tempo. Non che non si possa fare, ci vuole talmente poco a smontare argomenti cretini in netta contraddizione tra di loro. Il mio ragionamento è un altro. Ma è possibile che ogni volta che esca fuori il nome "Roma" tutti si sentano in diritto di dire la loro senza mai guardare i fatti loro? Voglio dire: ma chi glielo fa fare a uno che tifa Juve, Inter, Milan o Fiorentina (per non dire di altri che davvero non possono permettersi di aprire bocca nemmeno per respirare) di sputare sentenze su quanto guadagna Totti, discettare sulle ambizioni di De Rossi o parlare dei bilanci di Trigoria? Ma perché? Boh. E' un mistero. Vorrei sapere per quante altre società si spendono tante parole. E l'Inter non si tocca perché per correttezza bisogna dare atto a Moratti di aver primeggiato in maniera pulita, e il Milan ha trionfato in Champions ma non si può parlare della storia di Meani né dei conflitti di Galliani, e la Fiorentina con Della Valle è solo una vittima del sistema altrimenti avrebbe vinto chissà che, e la Lazio con Lotito il moralizzatore galeotto sta risalendo la china con fatica e merito, e la Juve si è rifatta la facciata anche se i più rimpiangono Moggi per cui sono un po' onesti tristi e un po' ladri felici. E che palle. Sono passati sei anni dallo scudetto di Capello sulla panchina giallorossa e sembrano un'eternità. Allora c'erano dei debiti reali che guardacaso oggi si sono trasformati in irrisolvibili guai economici. Allora dovevano andar via Totti e Montella ed oggi devono andare via Mexes, Chivu, Mancini e De Rossi. Perché tanto la Roma non se li può permettere. Ma che cazzo ne sapete voi. Siamo tutti ricchi coi soldi degli altri, è questa l'unica considerazione che mi viene in mente. Gli interisti sono orgogliosi di Moratti che dilapida una fortuna in dieci anni per vincere lo scudetto meno apprezzato della storia. I milanisti sono primi in Europa e in cima ai loro pensieri c'è il ritorno di Shevchenko come nuovo acquisto. Gli juventini sono contenti perché hanno riempito gli stadi della serie B (ma questo dato non li fa riflettere?) con una squadra di giovani a detta loro fortissimi, ma già mugugnano perché vogliono tutti fenomeni in A e godono per aver cacciato il povero Deschamps trattato come una marionetta. I fiorentini probabilmente perderanno Toni però Della Valle è un grande presidente e infatti gli tocca puntare su Pazzini e Lupoli, tanto poi è colpa del Palazzo governato dagli altri cattivoni e prepotenti. I laziali contestano Lotito, poi lo portano in palmo di mano, e a dar senso alla loro stagione invece del terzo posto c'è la partita di Manchester. Questa gente quanto varrà? Più o meno di Mexes e Chivu? Anche loro potrebbero essere scambiati con Recoba e Grosso più la metà di Pizarro? Oppure con Balzaretti e Chiellini? O ancora, possono essere presi in prestito o a parametro zero? Questa gente che fa lavori sicuramente onorevoli, in molti casi umili, che si spacca la schiena per arrivare a fine mese, come si permette di mettere le mani nella cassa della Roma e di concludere che "non hanno i soldi mentre noi sì"? Questa gente che "sa", che conosce le manovre finanziarie ma al massimo ha avuto tra le mani le figurine dei calciatori perdendole o scambiandole, cosa crede di contare?
Invece di guardare le possibilità degli altri, questa gente dovrebbe fare due conti con se stessa. Perché l'unico, vero lusso è la dignità che non possiede.
giovedì 24 maggio 2007
Supermarket Roma
Gol segnato da numerodieci alle 19:02:00
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento