mercoledì 9 maggio 2007

El Grinta

Mi piacerebbe poter ringraziare di persona Christian Panucci. A Roma giustamente si adorano Totti e De Rossi perché sono romani e romanisti, ma proprio perché venuto dal Nord, Panucci merita una considerazione speciale.
Pensavamo fosse un uomo fidato di Capello, e così non era. Pensavamo fosse di passaggio, visto il suo curriculum da giramondo, e invece si è fermato. Ricordo che, prima del suo arrivo, giravano strane voci su una sua presunta antipatia verso Roma e i romani, e addirittura lessi su un giornale che strizzava l'occhio alla Lega Nord. Se mai ha avuto certe idee, deve averle cambiate.
Non so in futuro, quando smetterà di giocare, cosa farà e cosa dirà. Potrebbe aprire una pizzeria come in Futurama (Panucci Pizza, dove lavorava Fry) o una catena di negozi come fanno molti ex. Potrebbe essere un altro dei tanti che scompaiono dalla scena o che vanno in tv a fare gli opinionisti secondo copione. Qualunque sia la scelta, credo che rimarrà legato alla Roma.
Mi ricorda molto Sebino Nela. Un temperamento forte, l'autorevolezza necessaria per guardare tutti dritti negli occhi e il carisma di un capitano senza fascia. Mi ricorda Marco Delvecchio. Attaccato alla maglia manco fosse nato a Trastevere, sempre pronto a metterci la faccia, nel bene e nel male, testardo ed orgoglioso fino ad avere ragione. Mi ricorda Gabriel Batistuta. La mentalità di chi sa di valere tanto e di essere d'esempio ai più giovani.
Mi ricorda tutti quelli che sono nati e cresciuti lontano da Roma, ma che una volta arrivati hanno saputo ambientarsi alla perfezione e non hanno mai smesso di voler bene a questa città, alla sua gente, alla Roma; tutti quelli che sono stati ricambiati ed amati talvolta più del dovuto dai tifosi.
Christian Panucci è la tenacia, la volontà, la determinazione. E' un calciatore risorto proprio quando lo davano per finito.
Christian Panucci mi ricorda un campione.

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