sabato 20 ottobre 2007

L'imparziale Longhi



Roma-Napoli finisce 4-4. Risultato spettacolare, partita un po' meno.
Il Napoli gioca la sua gara, fa bene, segna all'inizio del primo e del secondo tempo, pareggia allo scadere e rischia di vincere con una traversa di Lavezzi. Bel giocatorino, tra l'altro. Ma secondo me il migliore è stato Zalayeta, che fa la sponda su due reti e realizza la più importante, quella del pareggio.
La Roma dà l'impressione di avere sempre la partita in mano, recupera e va in vantaggio, ma non poi non sa gestire. Sembra di essere tornati all'epoca zemaniana. E chissà che, andando avanti con questa presunzione, non sia effettivamente così.
La sequenza dei gol è strana: 0-1, 1-1, 2-1, 2-2, 3-2, 3-3, 4-3, 4-4. Dopo il primo gol a freddo di Lavezzi (nei primi minuti), la Roma passa sempre e viene puntualmente rimontata. Un po' poco, se pensi che le prossime partite le giocherai contro Milan e Lazio. Saranno anche in crisi, ma certo non ti regalano niente. E comunque, al di là dei meriti di un Napoli concretissimo, ci sono alcuni giocatori romanisti che lasciano a desiderare. Curci, neopapà troppo distratto, che ad ogni tiro è finito a rotolare a terra come se fosse stato fucilato. Non è mai stata colpa sua, ma quelle sceneggiate si potevano risparmiare, tanto più che i palloni dei partenopei erano tutti a mezza altezza. Giuly va ad alti e bassi e questa è stata la sua giornata bassissima; corre, per carità, ma non ne combina una giusta. Perrotta segna un gol con rapacità, per il resto fa confusione e poco altro. Vucinic entra ma non si capisce perché, dal momento che è lento, impacciato, macchinoso e sbilenco come al solito. Poi dice che uno non deve criticare, ma la pazienza di ogni essere umano, ancor più se tifoso, ha un limite. La difesa nel suo insieme, pur non commettendo grossi errori, non è mai piazzata come dovrebbe sui quattro palloni buttati dentro dagli azzurri.
In definitiva, comunque, una gara con poche emozioni nonostante un risultato larghissimo, che i giornalisti provetti definirebbero "bugiardo".
Per esempio Bruno Longhi, uno che di calcio capisce parecchio, che tiene seminari e corsi per aspiranti giornalisti a cui dovrebbe insegnare il mestiere.
Ecco, allora. Oggi ero a casa e ho deciso di vedere la partita su Mediaset Premium. Alla fin fine c'è pure il commento di Zampa, che da romanista mi fa sempre piacere ascoltare perché dice più o meno le stesse cose che direi io. Quando l'arbitro Tagliavento fischia la fine, la palla "passa alla regia" come si dice in gergo, e si torna nello studio, dove ci sono Longhi, Mario Somma e Giuseppe Nanu Galderisi. Carrellata sulle immagini della partita con commenti ed opinioni dei tre.
Uno dei gol lo realizza Totti su rigore, che, come sappiamo, porta il pollice alla bocca. Galderisi, evidentemente in buona fede e poco informato sulle vicende giallorosse, chiede tranquillamente se Totti sia in attesa di un terzo figlio. Longhi, con la sua aria da volpone navigato, risponde che è la sua solita esultanza. Poi aggiunge, con il tono di quello che ormai si è proprio rotto i coglioni: "diciamolo pure, è un po' stucchevole, un po' ripetitivo". Ma io dico... Tu sei un giornalista di Mediaset, stai parlando di una partita, ti fanno una domanda di costume, rispondi, che cazzo ti frega di puntualizzare sull'esultanza di Totti? Stucchevole o no, tieni il pensiero per te, che razza di giornalista saresti?
Ma non finisce qui.
Il terzo gol viene realizzato da De Rossi con una botta da fuori. E' vero, Iezzo non è incolpevole. E' vero, il tiro non era irresistibile. Ma che c'entra commentare così: "Qui De Rossi esulta pure, per carità è giusto, però se non fosse per il pallone che cambia traiettoria...". Capisco che in quel momento era lanciatissimo in una crociata contro i palloni della Nike che sono leggerini ed ingannano i portieri, ma De Rossi avrebbe forse dovuto fermarsi in religioso silenzio dopo aver segnato?
Commentando la rete seguente di Gargano, Somma fa notare che è sempre un tiro da fuori, tipo quello di De Rossi e che il pallone potrebbe avere fregato Curci. Longhi prontamente arriva e dice che "La differenza tra i due gol è evidente perché questo tiro è migliore". Ci prova anche il povero Nanu, equilibratissimo e sportivo, a dire che in Italia o sei Pirlo oppure con questo pallone è evidente che tutti i portieri hanno difficoltà, ma Longhi il giornalista - ricordo: che insegna il mestiere agli altri - lo riprende e sottolinea: "Be', Pirlo segna con tutti i palloni di qualunque marca e peso, questa è una cosa un po' diversa". Che Pirlo sia forte e abbia una precisione notevole lo sanno tutti e Galderisi l'aveva portato ad esempio proprio per questo motivo. Che bisogno c'era di fare la fidanzata stizzita del milanista?
Dopodiché si lancia nell'elogio sperticato della rete di Hamsik ("un gol di fattura pregevole"... in realtà normalissimo). E per finire in bellezza, ma con tono dimesso, ci tiene a dire che la rete di Pizarro è frutto di una deviazione (vero), e che probabilmente non sarebbe entrata senza il tocco del difensore (cazzata coi se e coi ma).
Insomma, gara che non entusiasma, risultato che impressiona ma fa incazzare, Longhi che fa il giornalista Mediaset militante. E' un po' troppo.

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