mercoledì 21 maggio 2008

Campioni finti, campioni veri

E' finito anche questo campionato. E' finito con il trionfo indiscusso dell'Inter, la sua marcia inarrestabile, il suo distacco siderale... No, chiedo scusa, mi confondo con l'anno passato.
E' finito un campionato combattuto fino alla fine, con l'Inter che stacca di soli 3 punti la "Rometta" che molla a Catania quando ormai non c'era più nulla da fare. Nessun trionfo, nessuna marcia, nessun distacco. Tanta paura, dopo i proclami tonitruanti dell'inverno, dopo aver accumulato 13 punti di vantaggio sulla seconda e dopo qualche aiutino-aiutone, magari non richiesto ma arrivato con una perizia degna del Dottor House.
E' stato l'anno dei nerazzurri, non tanto per la vittoria, a cui comunque va tributo un giusto omaggio al di là delle battute, quanto per le faticacce erculee tra dimissioni e ripensamenti, eliminazioni e crisi, infortuni e cartellini e la consueta ultima figuraccia rimediata in casa. Mentre tutti pensavano solo a fare festa, il piccolo Siena di Beretta ha spento i sorrisi e le candeline degli invitati con una rete dell'ex romanista Kharja che inaspettatamente ha rimesso in corsa la Roma.
Una Roma che all'ultima domenica è stata campione d'Italia per una buona oretta nonostante fosse stata dichiarata spacciata, finita, cotta e quant'altro nelle precedenti giornate. Pazienza, così va il calcio e davvero nessuno avrebbe potuto credere ad una sconfitta dell'Inter contro il miserrimo Parma. Anche se all'andata sappiamo tutti quel che è accaduto.
Le polemiche non sono mancate e sia da una parte, sia dall'altra, sono volate voci di difesa e offesa. De Rossi si è sfogato dicendo che l'Inter è stata scientemente favorita ed è così che la lotta-scudetto non ha mai potuto aprirsi. Moratti, dal canto suo, ha scelto la strada del sarcasmo per affermare che in finale di Coppa Italia manderà all'Olimpico i ragazzini, salvo poi ritrattare con un'altra acidità, affermando "No, meglio di no, poi gli arbitri non potrebbero favorirli...". Simpatico e signorile come negli ultimi tempi solo lui sa essere, eh.
Un po' speciose, comunque, le critiche degli interisti sulla Roma che ha buttato i punti anziché approfittare delle gare contro le piccole squadre. Non tanto perché sia falso, non lo è, è un grande rammarico. Quanto perché si potevano anche ammettere quegli almeno due o tre fatti oscuri contro il Parma, contro l'Empoli o contro il Siena (per ometterne altri due o tre).
Ma il calcio è anche questo, chi vince fa lo strafottente e chi perde rosica. Anche se giustifico più i secondi dei primi, che in quanto vincitori dovrebbero dimostrare di essere anche vincenti. Vabbè.
Di tutt'altro tenore l'andamento della Champions League, che questa sera ha visto il Manchester United, quel Manchester United vincere a Mosca contro il Chelsea. Nonostante i bleus, a mio avviso, avrebbero meritato di uscire con la Coppa in mano, c'è da dire che i Red Devils fanno paura davvero. E hanno giocato maluccio, riuscendo a venire fuori solo grazie ai calci di rigore.
Cristiano Ronaldo si è confermato talento assoluto, probabilmente ora il migliore al mondo come forma e tecnica, per quanto abbia girato un po' a vuoto durante certe fasi della gara. E ha sbagliato malamente un rigore che poteva essere decisivo, facendo una stupida finta che invece di spiazzare il portiere Cech ha sbilanciato lui al momento del tiro. Quasi da ridere.
Ma in generale si può dire che ha vinto chi nell'arco di un anno ha meritato tanto, per gioco espresso, per caratura dei nomi, per la costanza mostrata anche nel proprio campionato (vinto anche quello, ovviamente, e senza battutine né sospetti).
Alla fine mi restano due cori in mente: Glory glory e Vinciamo senza rubare. Entrambi per gli inglesi, però.

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