Dell'ultimo turno non posso parlare, non ho visto praticamente nulla a parte il secondo gol della Roma tramite televisore al plasma in un centro commerciale milanese.
Siparietto simpatico, peraltro: segna Amoruso per la Reggina in netto fuorigioco e una torma di gente (milanese? Reggina? Antiromanista? Buona la terza mi sa) prima esulta come se fosse Capodanno poi lancia bestemmie e improperi di varia natura. Dopo un po', ripasso e rilancio un'occhiata alla televisione: serpentina di Giuly che si beve i difensori amaranto facendo segnare Mancini e il gruppone si scioglie in un silenzio funebre. Naturalmente io me la sono goduta due volte e devo dire anche a testa alta. Mai mi era successo di assistere ad una scena simile a Roma, in un centro commerciale, trenta persone a "gufare" e ad insultare.
Quindi tra i Santisubito inserisco al volo questi qua, che non ho idea di chi fossero ma rendono bene il concetto dello squallore in cui è piombato il pallone.
Dopo la domenica che ha visto l'ennesimo favore all'Inter, con un golletto facile facile segnato da Cambiasso in fuorigioco in una partita che non ne voleva sapere di sbloccarsi, comincio ad aggrapparmi a qualche preghiera. L'inizio della settimana propone un rilancio mistico che di questi tempi non ci sta neanche male.
Francesco Totti, ad alzo zero su Sky dice quello che pensano un po' tutti tranne i ciechi, poveretti, e gli interisti, ancora più poveretti; e cioè che l'Inter è forte, che probabilmente non c'è una seconda calciopoli, ma che qualche cosa di strano, con riferimento alla sudditanza psicologica che hanno in parecchi, sta condizionando il campionato. Del resto è solo il destino cinico e baro che permette ai nerazzurri di fare 12 punti nelle ultime 4 gare dopo aver usufruito di 3 rigori fantasma e un gol in fuorigioco; non si chiama favore, né aiuto arbitrale, pare sia solo bravura.
Anche un mio amico, a 20 anni, ha preso la patente e sapeva guidare. Solo che l'esaminatore era un dipendente del padre. In effetti il ragionamento è lo stesso: "Io so guidare, quindi me la sono meritata" "L'Inter è forte, quindi merita il primo posto". Eh be'... Comunque Totti Santo subito.
Roberto Mancini, chiuso in un'aura impenetrabile, continua ad andare in televisione dopo ogni partita e dopo un fasullo quanto urlato silenzio stampa. Va in tv e puntualmente quando gli fanno notare che per l'ennesima volta si è verificato un episodio leggermente favorevole alla sua squadra, comincia a parlare dei favori che tutti ricevono e a fare quello scocciato dalle "sciocche polemiche". Beato lui che soffre d'amnesia, si è scordato il tempo in cui, paonazzo di lampade e rabbia, malediceva pubblicamente i magheggi bianconeri. Certo che dopo aver guadagnato un patentino da allenatore dall'oggi al domani, dopo aver fatto parte della GEA e, dopo tutto questo, aver avuto la faccia di dichiararsi pulito e candido, non è che uno può aspettarsi davvero che Mancini ammetta le magagne che lo riguardano. Santo subito, visto che riesce a sentirsi vittima anche quando è carnefice, cioè sempre.
L'arbitro Farina ha una gran faccia da culo, e questo si evince facilmente vedendolo. Come già gli è accaduto in passato, ha diretto malissimo, e in più si è reso protagonista di una mancanza terribile: alla fine dei novanta minuti è fuggito negli spogliatoi (ah, la coscienza...) e non ha dato vita all'educativo spettacolo del "terzo tempo". Per renderci partecipi della loro stretta vigilanza, Gussoni e Collina hanno condannato il gravissimo gesto e non hanno speso una parola sul gol di Cambiasso. Anzi, Collina è uscito in doppia versione: alcuni siti riportano delle severe critiche, altri elogi sulla conduzione di gara. Farina ha spiegato che il "terzo tempo", che dovrebbe in teoria servire per rasserenare gli animi, non è stato fatto proprio per rasserenare gli animi. Vabbè, insomma, che era una presa per il culo si era capito, ma così...
Quindi: lo stesso Farina prima non fischia il fuorigioco, poi scappa negli spogliatoi per evitare il linciaggio (lui ha parlato di "polemiche"; un signore), dopodiché afferma in Rai che guardando le immagini in tv non ha problemi ad ammettere il suo errore. Ma questa tattica, secondo voi, mira a rincoglionire la gente? Per me sì, uno non può scatenare il finimondo a tal punto da scappare via e poi la sera dichiarare che effettivamente ha fatto una cazzata senza accorgersene.
Nimbo bello grosso per Farina ma Santi subito tutti e tre, con motivi diversi ed uguale conseguenza: la pietà che suscitano.
Gli interisti, che non riesco proprio a tenere fuori dal mio blog pur sforzandomi, continuano a dire due cose: che l'Inter avrebbe comunque vinto queste partite, perciò è inutile tentare di screditarla con queste accuse. Poi che chi fa i calcoli su quanti punti dovrebbe avere in meno la squadra nerazzurra, ha l'obbligo di pensare agli aiuti suoi poiché tutto si compensa. Aspetto fiducioso che la Roma, la Juventus e le altre vincano 4 partite di seguito grazie agli errori, allora. 4 partite giocate pure malissimo, oltretutto. C'è una genialità di fondo in questo ragionamento del "tutto si compensa", e sarebbe a dire che anziché cercare di ammettere una situazione a dir poco imbarazzante, gli interisti sono tranquilli perché prima o poi tutti godranno di gol in fuorigioco, rigori inesistenti, falli inventati eccetera. Insomma, è un po' come ritenere che il furto non è un reato perché potenzialmente rubano tutti, almeno una volta nella vita. Sul primo punto non c'è nulla da aggiungere, tranne un desiderio: sarebbe bello, a mo' di Arancia Meccanica, che questi tifosi fossero costretti a vedere le immagini del fallo di Iuliano su Ronaldo commentate da tutti coloro che dicevano "Gli errori si compensano, la Juventus è la squadra più forte e per questo ci attaccano". Irrealizzabile. Santi subito, allora, perché in fondo questa baldanza sfida la nemesi divina che arriva sotto forma di Champions League e di arbitri internazionali.
martedì 12 febbraio 2008
Santi Subito
Gol segnato da numerodieci alle 02:15:00 0 commenti
domenica 3 febbraio 2008
Fumata nerissima
"Non valgo meno di Mexes, Juan e di chi è ora in Nazionale". Queste sono le parole rilasciate da Matteo Ferrari alla Gazzetta dello Sport qualche giorno fa in merito al rinnovo del suo contratto.
Ora, uno non può andare a dire di sé in giro che è una sega o non sa giocare, ma forse può evitare di paragonarsi ad una serie di difensori che hanno dimostrato con costanza, ed anche umiltà direi, di essere piuttosto bravi.
Dopo il secco 3-0 rimediato oggi a Siena, Matteo Ferrari, statua immobile e incerta, perennemente in ritardo sugli attaccanti toscani, forse dovrebbe chiedere scusa non solo ai romanisti o ai colleghi di reparto, ma un po' a tutti quelli che sono disposti a spendere soldi e fare sacrifici per guardare delle partite di calcio, sia allo stadio sia in televisione. Se ne avessi il potere, gli aprirei di corsa la porta e gli direi che l'unico dispiacere è che dalla sua cessione non si ricaverà una lira, visto che a giugno sarà svincolato. Ed io sono uno che lo ha elogiato, che aveva intravisto i segni di un recupero, se non di una vera e propria rinascita. Ma visto che vuole più di due milioni di euro a stagione per offrirci prestazioni da scapoli e ammogliati, che vada pure a cercare dei benefattori da far piangere altrove.
E questo per quanto riguarda Ferrari. Degli altri non so che dire. Una partita del genere non la vedevo da parecchio tempo; Roma disordinata, distratta, che prende tre reti perché una traversa e un palo le risparmiano il tracollo. E in cambio piazza un paio di tiri sempre con Perrotta, impreciso più che mai, di cui uno spettacolare proprio tra le braccia di Manninger ed uno da rugbista tra le braccia di qualche tifoso in tribuna. Per il resto quando è stato sostituito da un reattivo Giuly era ormai tardi e non è cambiato niente.
Ma se la prestazione è stata vergognosa ed ha rasentato lo zero, due parole su Dondarini vorrei spenderle. E non in favore dei giallorossi, ma in generale.
Dondarini oggi pomeriggio ha incarnato l'incapacità, la miopia e l'inaffidabilità di una classe arbitrale totalmente allo sbando. Si possono elencare diversi episodi-chiave non visti o male interpretati: da Totti che prende a cazzotti Manninger sul petto per farsi dare il pallone a Portanova che molla una gomitata sull'orecchio dello stesso Totti a Pizarro che calpesta tranquillo De Ceglie a vari falli allucinanti, tipo un'entrata a gamba tesa di Rossettini su Cassetti nel primo tempo con fallo fischiato contro il romanista. Ormai gli arbitri si limitano a distribuire cartellini ma non sanno tenere in mano le redini di una partita normale. Coadiuvati peraltro da guardalinee che inventano i fuorigioco, non vedono i falli, non si intendono con il direttore di gara contribuendo all'errore anche grave.
Questo per dire che se la Roma ha perso con pieno merito, l'Inter ha vinto per un ennesimo rigore inesistente, un fallo di mano (ancora!) che non c'era nemmeno a velocità normale, altro che moviola, e non si capisce da dove sia venuto fuori.
Adesso non facciamo i commentatori faziosi e stupidi, proviamo a dire che i nerazzurri occupano il primo posto giustamente, cosa che in fondo è verissima e innegabile.
Ma tra Inter e Roma stasera abbiamo 8 punti, un'enormità. Supponiamo che il rigore oggi non fosse arrivato, avremmo avuto 6 punti di distacco, cioè due partite. Rimonta improbabile ma non impossibile. Così invece diventa tutto irrealizzabile, oltre che deprimente e poco stimolante. Se aggiungiamo la famigerata serata di Parma, avremmo 3 punti di differenza. E mi sa che qualcosa cambierebbe, a livello psicologico, anche per i tifosi che comincerebbero a sentire un'aria di prossimità emozionante (in entrambi i casi, interisti e romanisti). E invece niente.
Se non è finito tutto, poco ci manca.
Grazie agli arbitri, senza voler fare dietrologie, stavolta possiamo dirlo tutti, e che nessuno, Mancini compreso, si offenda.
Gol segnato da numerodieci alle 20:10:00 0 commenti